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Polline di Castagno

Il polline rappresenta l’unica fonte proteica per le api adulte ed è essenziale per lo sviluppo delle larve. Come tutti gli altri esseri viventi infatti, anche le api necessitano dei principi elementari di base della nutrizione, vale a dire protidi, lipidi, vitamine e elementi minerali. In media un alveare bottina dai 10 ai 26 kg di polline all’anno, che viene depositato all’interno delle celle intorno alla covata.

Per la raccolta del polline, l’apicoltore si serve di trappole che colloca all’ingresso dell’alveare: l’ape che rientra carica di polline, passa attraverso una griglia con dei buchi di dimensione calcolata che consentono il passaggio dell’insetto ma non del polline che deborda dal suo corpo.

La composizione del polline varia in funzione della tipologia di pianta, della specie botanica, del tipo di raccolto (monoflorale o multiflorale), della modalità di conservazione, del clima. I componenti principali del polline sono:

  • acqua: il contenuto è in genere meno del 20%
  • sostanze azotate: proteine, enzimi, coenzimi, aminoacidi. In quasi tutti i pollini sono contenuti tutti gli aminoacidi essenziali per l’uomo
  • lipidi: grassi, acidi grassi, vitamine liposolubili, pigmenti, steroli e idrocarburi saturi
  • carboidrati: gli zuccheri semplici presenti provengono dall’impasto che le api fanno con il nettare o il miele per ricavare le corbiculette

Il polline, quindi, è un alimento completo. Contiene gli 8 aminoacidi essenziali che normalmente sono presenti nella carne, nelle uova e nel pesce. Le proteine di questo straordinario prodotto, a differenza di quelle di origine animale, sono prive di grassi.

Il polline è ricco di acqua, fibre, sali minerali e oligoelementi ed è una fonte di vitamine del gruppo B e di vitamina C.

Le funzioni principali sono le seguenti:

  • stimolante metabolico, in quanto rafforza le difese immunitarie e protegge il sistema cardiovascolare
  • antiossidante
  • supporto al funzionamento intestinale

Il problema della conservazione del polline è dato dall’elevata quantità di acqua contenuta in esso, che lo porterebbe a fermentazione, compromettendone l’utilizzo. Il polline che si trova in commercio normalmente viene essiccato ad alte temperature e, quindi, di conseguenza, viene rovinato, in quanto perde i propri principi nutritivi.

Il nostro polline, invece, è deumidificato a freddo. Nel processo di deumidificazione a freddo si raggiunge una temperatura massima di 35 °C, la stessa temperatura dell’alveare, in modo tale da non alterare il prodotto tramite il calore. La procedura prevede che venga solamente eliminata l’acqua, ciò fa sì che si conservi senza che vadano intaccate le proprietà del prodotto.

Questo bollino, apposto sui vasetti del nostro polline, indica che ha subito il processo di deumidificazione a freddo. Il conferimento di questo certificato al polline avviene dopo accurati controlli da parte delle associazioni preposte, che vigilano sulla reale lavorazione del prodotto nelle strutture qualificate per questo tipo di procedura.

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